Il colle di Cicala
Non lontano dal centro della città di Nola, sorge il colle di Cicala, caratterizzato dal borgo che nel 1548 diede i natali al filosofo Giordano Bruno. Il paesaggio fa da cornice ai monumenti costruiti sulla collina, lungo le sue pendici e nei dintorni: il Castello, il convento di Santa Croce, il Seminario vescovile e il convento di Sant'Angelo in Palco. Se del Castello, edificato in età Longobarda e più volte modificato, non restano che affascinanti ruderi, ben conservato è il convento dei Padri Cappuccini. Fondato nel 1566 grazie alle donazioni delle famiglie facoltose della città ed in particolare di Antonio Albertini sul luogo in cui si trovava un’antichissima chiesa dedicata alla Santa Croce, il cenobio fu più volte ampliato nel corso dei secoli e completamente ristrutturato secondo i canoni tardo barocchi per volontà di Padre Antonio da Palazzuolo nella seconda metà del Settecento. Particolarmente interessante risulta essere la chiesa a navata unica fiancheggiata da quattro cappelle per lato, caratterizzata da un notevolissimo arredo ligneo. L’altare maggiore, realizzato dai frati Antonio e Francesco di Massa Lubrense, è sormontato da una tela raffigurante la Visione della Croce. L’opera fu realizzata da Francesco De Maria, importante artista napoletano della seconda metà del XVII secolo. Il Seminario vescovile fu costruito per volontà del vescovo Troiano Caracciolo del Sole a partire dal 1749. Il nuovo seminario andava a sostituire quello antico collocato nel centro della città. Progettato dal Regio Ingegnere Luca Vecchione, l’edificio fu completato, dopo numerose interruzioni, nel 1753. Nel 1845, poi, il vescovo Pasca incaricò l'architetto Gaetano Genovese di ristrutturare e ammodernare la fabbrica. Il seminario conserva numerose iscrizioni antiche raccolte nel corso del XVIII secolo da Gian Stefano Remondini. L’iscrizione più famosa, risalente alla prima metà del II secolo a. C., è certamente il Cippus Abellanus. La pietra calcarea, il più importante monumento in lingua d’osca, riporta un trattato tra i nolani e gli abellani relativo alla proprietà di terre del santuario di Ercole, sito a confine tra le due città. Di grande interesse è anche la storica Biblioteca arredata con scansie in legno e custodente molti libri antichi. Alle spalle del Seminario si erge il convento di Sant’Angelo in Palco. Fondato intorno al 1436 dal conte di Nola Raimondo Orsini per ospitare i padri minori osservanti, il convento dopo vari ampliamenti e ristrutturazioni nella seconda metà XIX secolo fu chiuso in seguito all’emanazione della legge di soppressione degli ordini religiosi del 7 luglio del 1866. La chiesa, preceduta da un pronao, presenta una pianta a navata unica con cappelle sul lato sinistro. L’area presbiterale è caratterizzata dal settecentesco coro dei padri e dall’altare maggiore. Composto da elementi di differenti periodi, l’altare presenta un imponente ciborio in marmi intarsiati, madreperle e lapislazzuli realizzato da Jacopo Lazzari nel 1615 ed un raro paliotto figurato riproducente san Michele Arcangelo. Le volte decorate, le scansie lignee, i pavimenti maiolicati ed lavabo in marmo e pietre dure rendono straordinariamente ricco l’ambiente della sagrestia. Non meno affascinante è il chiostro: tra i dipinti murali del deambulatorio che ritraggono le Storie della vita di san Francesco e di altri santi francescani spicca, sul lato meridionale, un’edicola raffigurante san Michele. L’opera ascrivibile alla mano di Giovanni da Gaeta (XV secolo) è definita dalle fonti antiche miracolosa e taumaturgica. Dal chiostro si accede all’antico refettorio che conserva un complesso ed affascinante ciclo decorativo che, seppur realizzato in epoche diverse, presenta un’iconografia omogenea. Profeti, apostoli ed evangelisti si trovano raffigurati nella decorazione a grottesca delle vele della volta a crociera; scene veterotestamentarie campeggiano nelle lunette; la narrazione della Passione di Cristo si snoda lungo le pareti della sala.