Il castello
Il castello di Avella occupa la sommità della collina omonima, situato a metri 320 slm a nord-ovest dell’abitato, e si sviluppa sulle pendici meridionali fino ad una quota di m 270 slm.. La fortificazione ha una forma tendenzialmente trapezoidale che si adatta all’andamento della collina; il suo perimetro murario più esterno si estende per m 660 circa e racchiude un’area di mq 23.400 circa.
La fortificazione è costituita da tre aree distinte con andamento pressoché concentrico; la prima risulta costituita dal complesso palatium Mastio, la seconda e la terza, da due cinte murarie che degradano sul pendio della collina. La terza cinta, quella più esterna, è costituita da muri dello spessore di circa m 1,50 intervallata complessivamente da dieci torrette, di cui una quasi scomparsa. Di queste torrette otto sono di forma quadrangolare e rimandano alle caratteristiche tipiche dell’architettura normanna, ed una, situata nell’angolo sud-ovest, di forma pentagonale presenta segni di rimaneggiamenti operati nei secoli successivi, quando fu ornata di archetti pensili attribuibili al periodo aragonese. La seconda cinta muraria, quella più interna, ha uno sviluppo ellittico ed è costituita da muri che seguono l’andamento orografico della collina. Essa è intervallata e rinforzata da dieci torrette, quattro di forma quadrangolare e sei di forma tondeggiante. Questo circuito corrisponde probabilmente al primo insediamento longobardo. Nella prima cinta superstite di Avella sono impiegati sporadicamente anche materiali di spoglio, come blocchi di tufo e rari pezzi di calcare sagomato.
Le torri sono di due tipi: troncoconiche e troncopiramidali. Nella parte alta della collina si elevano le strutture più imponenti della fortificazione costituite dal palatium di epoca normanno-sveva, dalla torre angioina, dalla cisterna grande, dalle stalle e dalle strutture poco visibili della cappella e da una struttura quadrangolare poggiante su un podio più ampio e della stessa forma. Il palatium è costituito da muri che si elevano per un’altezza di m 20 circa e che presentano vani di finestre e fori per l’alloggiamento delle travi dei solai a testimonianza dell’uso abitativo che tale struttura aveva. Nella parte sommitale dei muri si notano ancora le tracce della merlatura. Nel lato est, nei pressi del torrione angioino, si apriva la porta principale di accesso al castello, costituita da un’apertura rettangolare sormontata da un arco acuto in tufo giallo. Essa è posta più in alto rispetto al piano esterno di calpestio perché utilizzava probabilmente un ponte levatoio del quale è rimasta la traccia dell’alloggiamento nello spessore murario. Nell’angolo sud-est del palatium sorge la grande torre circolare aggiunta, probabilmente in epoca angioina, con funzione di mastio, per proteggere la porta di accesso ed il lato meno scosceso della collina. Essa presenta la forma tipica dell’architettura angioina, un alto cilindro su una base a tronco di cono coronato dalla merlatura sorretta da beccatelli e caditoie, costituito da cinque livelli più la per un’altezza di m 30 circa. Altri elementi architettonici notevoli, sparsi all’interno del secondo circuito murario, sono le diverse cisterne di cui quella grande è costituita da un vano unico di m 10x8 circa, coperto da una volta alleggerita nei fianchi da ambientini che sorreggevano il solaio piano di copertura, utilizzato anche come superficie per la raccolta delle acque piovane. Una seconda cisterna è quella ubicata in fondo al palatium; essa presenta due ambienti divisi da un pilastro centrale che regge i due archi di imposta della copertura. La tecnica costruttiva ed i particolari dei piccoli vani ubicati nei rinfianchi della volta rimandano ad architetture del periodo normanno-svevo.
Fonte: Federico Cordella